Me l'hanno chiesto in tanti: come mai proprio una coach?
Perché lo sono sempre stata, per tutta la vita ho sempre ascoltato gli altri, amici, parenti persino sconosciuti che si rivolgevano a me confidandomi i loro problemi, rimpianti e speranze più intimi senza nemmeno conoscermi. Ho sempre cercato di capire le motivazioni dietro i loro pensieri, senza giudicare, e riconoscendo la bellezza nascosta dietro una lacrima, un sorriso, un sospiro. Dietro le speranze e lo scintillio negli occhi quando ognuno racconta la sua passione e il suo sogno. Ho sempre aiutato le persone a fare chiarezza dentro e fuori di sé, perché non ci si può muovere bene all'interno del ambiente che ci circonda, se ci si vede attorniati dalla nebbia.
Molte volte questa nebbia è solo frutto da ruminazioni, da disamine sempre uguali della situazione che stiamo affrontando. Io sono sempre stata pronta a proporre una prospettiva diversa: "E se invece guardassi le cose in quest'altro modo?"
Le persone si trovavano di fronte a quegli "a-ha moment", quegli attimi di consapevolezza raggiunta in cui la nebbia si dirada e finalmente si può guardare al problema sotto una luce nuova, con occhi diversi.
Questo è ciò che fa anche un coach, "ma più in grande", come dice una pubblicità! : )
cHo affrontato un percorso di coaching a mia volta ed ho capito che questo è ciò che mi rende felice fare: se trasformi il tuo lavoro in una passione, non lavorerai un giorno della tua vita. E questo è ciò che ho fatto! Aiutare le persone a fare chiarezza, a elaborare le loro circostanze e trovare una via da percorrere per raggiungere quell'obiettivo che li renderà felici è ciò che più mi dà soddisfazione e gratificazione.
Perciò eccomi qua, coach professionista, finalmente!
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